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IL FUTURO DEI PICCOLI PORTI DELLA MACRO REGIONE ADRIATICO IONICA

11 mag 2021

FONDAMENTALE VIRARE VERSO LA SOSTENIBILITA’ ED IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI

Piccoli porti con pochi servizi e non adeguatamente comunicati. E’ questo quello che è emerso, ieri pomeriggio, nel corso della tavola rotonda organizzata dalla Camera di Commercio Chieti Pescara, con la collaborazione dell’Azienda speciale ASPO per i porti di Vasto ed Ortona, nell’ambito del  VI Forum EUSAIR della Macro Regione Adriatico Ionica, dal titolo “I piccoli porti nella strategia della Blu Economy”.

Il tema scelto è quello dei piccoli porti, per approfondire come lo sviluppo sostenibile dei porti di minori dimensioni del Mare Adriatico e del Mar Ionio possa essere sostenuto e facilitato mediante una strategia a lungo termine, in coerenza con uno degli ambiti prioritari riconosciuti per questa MacroRegione, la blu economy.

Un incontro, moderato dal vice presidente dell’ASPO Fabio Travaglini, che ha avuto l’obiettivo di favorire un confronto sul futuro dei piccoli porti nella prossima programmazione Ue della Macro Regione Adriatico Ionica. Una serie di esperienze, come quelle illustrate sui porti di Crotone e di Rovinj, primo porto per entrare in Croazia, per fare luce sulle criticità d’uso e le potenzialità di sviluppo del porto di Vasto, tra l’altro indagate dallo studio di Elevante commissionato dall’ASPO e presentato, nel suo stato di avanzamento lavori, proprio durante la tavola rotonda.

“Siamo allo scadere della presidenza slovena della Macro Regione ed in attesa del passaggio di mandato all’Albania ed è quindi il momento di tirare le somme delle iniziative fatte fino ad ora per la promozione delle strutture portuali, orientando meglio il tiro anche alla luce della retrocessione dell’economia blu generata dalla pandemia”, commenta Travaglini.

Come, infatti, sottolineato da Gino Sabatini, presidente del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, l’associazione transnazionale di cui la Camera di Commercio Chieti Pescara è socia da lungo tempo, nel 2018 i ricavi generati nei paesi dell’Unione Europea dalla Blue Economy erano di settecentocinquanta miliardi di euro con una occupazione pari a cinque milioni di persone. Per poter tornare a quei livelli di competitività, è necessario virare verso “una ripresa verde ed una transizione sostenibile, non trascurando il fatto che i piccoli porti rappresentano delle vere comunità economiche a cui il driver della sostenibilità può conferire un ulteriore valore”.

I limiti dei piccoli porti che interessano tutta la macro regione Adriatico Ionica sono stati evidenziati dalle ricerche di Drazen Zgaljic dell’Università di Rijeka (Croazia) e da Marco Mazzarino dell’Università di Venezia e riguardano, soprattutto, i servizi e la loro promozione all’utenza, oltre alla sicurezza.

“Standardizzare le iniziative per la crescita dell’economia blu è il modo giusto per dare una spinta alle nostre infrastrutture portuali” conclude il presidente dell’Aspo, Mario Miccoli, mettendosi a totale disposizione per ulteriori confronti sulle attività che interesseranno il porto di Vasto nelle sua duplice accezione, commerciale e turistica.

La tavola rotonda è stata l’occasione per il presidente Strever di portare nuovamente all’attenzione dei rappresentanti europei la situazione infrastrutturale abruzzese, in un momento particolarmente delicato come quello della nuova programmazione europea e della messa a disposizione delle risorse del Recovery Fund. “Nel dicembre 2019, abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Regione Abruzzo e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, per l’inserimento di tutti i porti del mare Adriatico centrale nella rete core, richiedendo con forza l’inclusione della rete viaria e ferroviaria adriatica nel corridoio Adriatico-Baltico, almeno fino al porto di Ortona.

Nel quadro di questo asset, risulta prioritaria la costituzione di una nuova diramazione del Corridoio Mediterraneo che attraversi l’Italia secondo l’itinerario Barcellona, Civitavecchia, Ortona, Ploce. Il “Land bridge Tirreno Adriatico” comporterebbe un carico di vantaggi per le nostre realtà produttive, favorendo la possibilità di intercettare nuovi flussi di merci che, anziché viaggiare solo su strada, godrebbero di un trasporto intermodale strada/mare con indubbi miglioramenti anche per l’ambiente”.

La Camera di Commercio Chieti Pescara e la sua azienda speciale ASPO si sono pertanto resi protagonisti di un evento di rilievo europeo, svolgendo la funzione di stimolo al dibattito sulla strategia EUSAIR, che fa dell’economia blu uno dei “pilastri” su cui costruire le azioni di sviluppo di una comunità adriatico-ionica dalla identità comune.

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